Definito Tacco d’Italia, il Salento è la vera Porta d’Oriente della Puglia. E’ infatti sul suo suolo che secoli prima dell’avvento del cristianesimo approdarono le genti japigie della Grecia; ed è ancora dall’oriente che giunsero Ebrei, Bizantini, Arabi, Saraceni, Turchi…
È sempre dalla Terra d’Otranto – così come era chiamato il Salento in epoca medievale – che gli eserciti occidentali poterono, dopo averla colonizzata, partire dal lembo di terra più orientale d’Italia e lanciarsi alla conquista “ad Oriente”, divenendo, così a pieno titolo “Porta d’Oriente”.
Il Salento, quindi, può essere considerato come il centro geo-politico della storia europea, mediterranea e vicino-orientale degli ultimi tremila anni, vero ombelico dell’ecumene, il “mondo in antico conosciuto”. All’estremo lembo di questa terra e d’Italia, adagiata su una baia azzurra d’acqua e cielo si protende Otranto, con il suo borgo racchiuso da antiche mura.
La storia di Otranto vanta radici che affondano nella notte dei tempi. Le sue origini, per alcuni risalgono al tempo di Noè, per altri ai cretesi, per altri ancora agli japigi. Meraviglioso frammento di un passato, che ha lasciato splendide ed abbondanti tracce di attività complesse e di riti misteriosi, è il complesso della cosiddette “grotte di Badisco”, testimonianza di frequenze umane sul territorio, risalenti al neolitico o a periodo più remoti.
Fin dai primi giorni della scoperta, avvenuta nel 1970, si comprese l’eccezionalità del sito che il Graziosi, nel XIV Congresso nazionale di storia e preistoria, definì “il più importante monumento sacrale della tarda preistoria non paragonabile con qualsiasi altri , sin qui conosciuto in Europa”.
(Fonte: Club Unesco Otranto)